Fermi i maggiori campionati a causa della sosta per le nazionali che da venerdì si giocheranno la qualificazione ai prossimi europei, il palinsesto calcistico di questa settimana sarà ridotto nonché orfano di eventi significativi. Si preferisce pertanto sospendere i pronostici fino a venerdì, a meno di occasioni particolarmente invitanti.
C’è però l’opportunità di dare un’occhiata alle tendenze della nostra Serie A. Quello che cattura l’attenzione è che in serie A quest’anno sono stati fatti molti meno punti rispetto alla stagione precedente, almeno comparando i due campionati a dieci giornate dalla fine; e sicuramente nelle prossime dieci giornate non si recupereranno tutti i punti “persi”. Infatti se nella stagione 2013-2014 alla ventottesima giornata le 20 squadre partecipanti avevano totalizzato 1,37 punti a partita, quest’anno i punti sono mediamente solo 1,33. Si tratta di circa 27 punti in meno (non sono state considerate le penalizzazioni e si è “normalizzato” per le due partite da recuperare nella presente stagione).
Considerando poi solo le prime quattro squadre della classifica in entrambe le stagioni si nota che i punti “persi” sono ben 25. Se nel 2013-2014 le prime quattro squadre (Juve, Roma, Napoli e Fiorentina) sommavano 245 punti, quest’anno Juve, Roma, Lazio e Sampdoria (ora ai primi quattro posti) hanno solo 220 punti. Rallenta la capolista Juve, con 8 punti in meno, per la quale sarà impossibile avvicinare i record di Conte della passata stagione. È vero che la Juve ha vinto le ultime tre partite, ma tutte per 1-0… insomma il classico “massimo risultato con il minimo sforzo”. Avranno probabilmente inciso l’avanzata in Champions e la mancanza di veri avversari. Infatti ancor peggio, rispetto alla stagione passata, ha fatto la seconda, sempre la Roma, con 11 punti in meno. Questo “appiattimento” fa sì che la lotta per il terzo posto è quest’anno più avvincente, mentre l’anno scorso a 10 giornate dalla fine i gradini del podio erano di fatto già assegnati.
La situazione in coda alla classifica è difficilmente comparabile tra le ultime due stagioni, in virtù del disgraziatissimo campionato del Parma. Tuttavia nel 2013-2014 a dieci giornate dalla fine erano necessari 24 punti per essere virtualmente salvi mentre oggi ne basterebbero solo 22. Quest’anno quindi sarà plausibilmente più bassa anche la quota salvezza.
A cosa è dovuto questo generale rallentamento nei rendimenti delle squadre di serie A?
Sostanzialmente ha inciso soprattutto l’aumento del numero dei pareggi. Infatti se alla ventottesima giornata i pareggi erano stati 72 l’anno passato, oggi sono ben 93 su 278 partite giocate nella stagione 2014-2015! Un aumento del 30%! Quest’anno un terzo delle partite di Serie A finisce senza vincitori né vinti. Sicuramente se uno scommettitore “automatico” avesse scommesso la X su tutte le partite disputate fino ad ora, adesso gioirebbe per un profitto positivo. Non sappiamo se questa tendenza sarà destinata a perdurare nelle prossime dieci giornate, ma il dato è comunque significativo. Si tenga conto che a dieci giornate dalla fine quest’anno è già stato superato il numero di pareggi totalizzati in tutte le trentotto giornate del campionato scorso. In particolare in due giornate i pareggi hanno superato le vittorie (6 su 10 partite), e in altre due le hanno eguagliate (5 su 10). I pareggi sono aumentati a discapito delle vittorie interne, mentre la frequenza delle vittorie esterne è sostanzialmente immutata.
Un altro segnale del livellamento verso il basso (o dell’equilibrio?) della Serie A italiana è dato dal numero di gol segnati: 712 alla ventottesima giornata del 2014-2015 contro i 753 dello stesso istante della stagione precedente (-5,4%).
Riassunto delle evidenze.